Vivo, morto o x (3a parte)

scritto da Vince75
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Testo: Vivo, morto o x (3a parte)
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"Non è cosa buon chiedere favori a certa gente. Prima o poi si è costretti a ricambiare, e quasi sempre lo scambio è svantaggioso. Comunque: ha scoperto qualcosa?"
"Michele D'Arrigo è un tipo strano; si assenta frequentemente da Napoli, forse per lavoro. Il suo appartamento è come un laboratorio chimico, pieno di boccette e alambicchi. Non frequenta nessuno. Esce raramente e solo di sera, mentre quando è a casa vede vecchi film in bianco e nero. I vicini si ricordano l'estate scorsa di una situzione buffa: faceva caldo e il D'Arrigo aveva preso il sole in terrazzo, in calzoncini e canottiera. Beh aveva fatto ridere tutti perchè era diventato rosso come il fuoco, ma solo sulle gambe, sulle braccia e sul collo; la faccia era rimasta completamente bianca, come quella di un cadavere..."
"Andiamo a trovare Michele D'Arrigo, mi è venuta un'idea" dico io. "Ci faccia seguire da una volante. A sirene spente, mi raccomando."
Domenico mi guarda stupito ma si è già alzato, pronto all'azione.

La palazzina dove abita Michele D'Arrigo si trova nel quartiere Vomero: ci è voluto un po' per arrivarci. Ci fermiamo un centinaio di metri prima per non allarmare nessuno, poi proseguo solo con Domenico. L'ordine è quello di attendere il mio segnale. Nel cortile vedo posteggiata una vecchia Panda, ma questo fatto non mi sorprende più di tanto. Suoniamo il campanello e Michele D'Arrigo si presenta sulla porta in ciabatte, pantaloni corti e camicia.
Sta per dire qualcosa ma io lo anticipo con durezza:
"Buongiorno, Massimo!"
L'uomo mi guarda e cerca di fare un passo indietro, smarrito. Io lo trattengo per un braccio, e con un movimento repentino dell'altra mano gli apro la camicia. Molto evidente sullo sterno appare una lunga cicatrice chirurgica.
"Lei è in arresto per il reato di false dichiarazioni sull'identità. Articolo 496 del Codice Penale. In Questura ci dirà anche che cosa è successo a suo cugino." Poi mi rivolgo a Domenico:
"Chiama gli altri".

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